Splendore e Belle Époque: Il Grand Hotel prima della guerra

I primi anni

La nascita di un’icona dell’ospitalità Liberty

La Società Grandi Alberghi incaricò l’architetto milanese Romolo Squadrelli di progettare, in stile Art Nouveau, un’imponente struttura ispirata ai grandi castelli francesi. Inaugurato nel 1904, l’edificio divenne sin da subito uno straordinario esempio di architettura Liberty, simbolo di eleganza e modernità. La struttura disponeva di ben 250 camere, tutte dotate di comfort all’avanguardia per l’epoca, come ascensori, illuminazione elettrica, acqua corrente e servizio telefonico in camera — elementi che all’inizio del Novecento rappresentavano il massimo del progresso tecnologico applicato all’ospitalità di lusso.

Un capolavoro tra arte e ingegneria

In collaborazione con l’ingegnere Luigi Mazzocchi, Squadrelli concepì un edificio dalle proporzioni monumentali, che si distingueva non solo per la grandiosità della sua struttura, ma anche per l’eccezionale ricchezza e qualità dei materiali impiegati. Particolarmente rilevante fu l’uso del marmo di Carrara per l’imponente scalone centrale, mentre gli ambienti comuni vennero impreziositi da raffinati ornamenti interni. All’esterno, la facciata fu decorata con motivi allegorici e naturalistici in stile Liberty, tra cui putti, festoni e elementi zoomorfi, a sottolineare l’intento di fondere arte e funzionalità.

Un capolavoro tra arte e ingegneria

In collaborazione con l’ingegnere Luigi Mazzocchi, Squadrelli concepì un edificio dalle proporzioni monumentali, che si distingueva non solo per la grandiosità della sua struttura, ma anche per l’eccezionale ricchezza e qualità dei materiali impiegati. Particolarmente rilevante fu l’uso del marmo di Carrara per l’imponente scalone centrale, mentre gli ambienti comuni vennero impreziositi da raffinati ornamenti interni. All’esterno, la facciata fu decorata con motivi allegorici e naturalistici in stile Liberty, tra cui putti, festoni e elementi zoomorfi, a sottolineare l’intento di fondere arte e funzionalità.

Inaugurazione regale e splendore internazionale

Nel luglio del 1905, l’intero complesso fu ufficialmente inaugurato alla presenza della regina d’Italia Margherita di Savoia, la quale, ammirata dall’opulenza e dall’innovazione della struttura, lo definì senza esitazione “uno degli alberghi più belli e tecnologici dell’epoca”. Durante gli anni splendenti della Belle Époque, l’hotel accolse numerose personalità illustri, tra cui membri della casa reale di Savoia, gli Zar di Russia, il compositore Pietro Mascagni e il generale Luigi Cadorna, consolidando la sua fama come una delle mete più esclusive e rinomate d’Europa. Durante il primo decennio di attività, il Grand Hotel consolidò la sua reputazione come meta di lusso, attirando una clientela internazionale attratta dalle acque termali e dall’ambiente esclusivo.

San Pellegrino Terme- Veduta del Paese 1921 (di Ugo Manzoni)